giovedì 21 febbraio 2008

Cos'è l' Opzione

Concetti generali [modifica]
In finanza con il termine opzione si intende quel particolare tipo di titolo derivato che conferisce al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere il titolo sul quale l'opzione stessa è scritta, chiamato strumento sottostante, ad un determinato prezzo (strike price) e ad o entro una determinata data. Le opzioni possono avere i più diversi sottostanti: azioni, commodities, tassi di interesse, etc. La differenza fondamentale delle opzioni rispetto agli altri strumenti derivati consiste nella definizione dei diritti del possessore: egli non è obbligato ad acquistare/vendere il sottostante, ma può farlo se esercitando l'opzione ne trae una convenienza economica. Per tale ragione sono detti titoli derivati asimmetrici.
Le opzioni sono largamente impiegate a fini speculativi e di copertura: ad esempio un importatore può coprirsi (almeno parzialmente) dal rischio di cambio sottoscrivendo un'opzione sul prezzo della merce oggetto della sua importazione, qualora l'acquisto sia lontano nel tempo; questo consente all'importatore stesso di non acquistare anticipatamente né il bene né la valuta, pagando esclusivamente il prezzo dell'opzione stessa. In caso di acquisto, infatti, la massima perdita possibile è il premio pagato più le commissioni di negoziazione dovute all'intermediario, mentre il guadagno è teoricamente illimitato; viceversa, nel caso di vendita di opzioni, il massimo guadagno è il premio pagato dall'acquirente mentre la possibile perdita è illimitata.
Le opzioni, in prima istanza, possono essere di tipo call o di tipo put, se conferiscono, rispettivamente, il diritto di acquistare o di vendere il titolo. Un'opzione è a tutti gli effetti un contratto che viene stipulato tra due attori del mercato: tale contratto è caratterizzato dallo strumento sottostante, dalla durata del contratto e dal prezzo di esercizio dell'opzione (chiamato strike). Se l'opzione può essere esercitata solamente alla scadenza, questa viene detta "europea", se invece il possessore ha il diritto di esercitare l'opzione per tutto il tempo che intercorre tra la sottoscrizione dell'opzione stessa e la sua scadenza, l'opzione è detta "americana".
Acquistando opzioni di tipo call o vendendo put options si possono assumere posizioni rialziste; viceversa, si possono assumere posizioni ribassiste vendendo call o comprando put.
La trattazione del prezzo di una opzione è oggetto di una vasta letteratura matematica, all'interno della quale sono particolarmente affermati, nonostante alcuni limiti intrinseci, i modelli di Cox - Ross - Rubistein e la Formula di Black e Scholes.
Esistono numerose varianti rispetto alla definizione base di opzione, chiamata anche opzione plain vanilla, e sono rappresentate dalle opzioni esotiche.

L'aspetto contrattuale [modifica]
L’opzione è un contratto di borsa in base al quale il writer (sottoscrittore) o seller (venditore) cede al buyer (acquirente) o holder (proponente), il diritto di vendere (opzione Put) o acquistare (opzione Call) un certo ammontare di attività finanziarie o reali, attività sottostanti, ad un prefissato strike price o exercise price, (prezzo base o prezzo di esercizio), merci e contratti a termine (future).
L’attività sottostante deve avere un mercato con quotazioni ufficiali e pubblicamente riconosciute; tipicamente, le opzioni vengono costruite su titoli, valute, tassi di interesse, merci e future.
Il buyer, acquistando un’opzione Call (richiedere), acquista il diritto ad acquistare l’attività sottostante il contratto; viceversa, acquistando un’opzione Put (collocare) acquisisce il diritto a venderla. Il writer, invece, su eventuale richiesta del buyer, deve vendergli l’attività sottostante il contratto che ha sottoscritto una call option, viceversa deve acquistarla se ha sottoscritto una put option. Il buyer acquista un diritto che può esercitare (se conveniente), o abbandonare nel caso non lo sia, perdendo solo il premio. Il venditore di un’opzione può registrare un profitto massimo pari al premio percepito, mentre teoricamente può perdere illimitatamente. Per calcolare l’utile eventualmente derivante dall’esercizio di un’opzione è necessario considerare l’esborso costituito dal premio, il quale è tanto maggiore quanto più lontana è la scadenza del contratto e quanto più il prezzo di mercato è superiore (nel caso di una call) o inferiore (nel caso di una put) allo strike price.

Il valore di un'opzione e i coefficienti di sensibilità [modifica]
Il valore di un'opzione è funzione di sei fattori:
Il prezzo di esercizio
Il prezzo di mercato sulla attività sottostante al contratto di opzione stesso
Il tempo residuo alla scadenza dell’opzione
La volatilità del prezzo dell’attività sottostante
Il tasso di rendimento a breve termine privo di rischio, per definizione il tasso a breve dei titoli di stato, ossia i BOT.
I dividendi previsti durante la vita dell'opzione
Vediamo in una tabella le relazioni dirette (+) ed inverse (-) dei primi cinque fattori delle opzioni call e put:
Tabella delle correlazioni
Call
Put
Prezzo di esercizio
-
+
Prezzo di mercato
+
-
Vita residua
+
+
Volatilità
+
+
Tasso di interesse
-
-
Le greche [modifica]
I coefficienti di sensibilità delle opzioni, detti anche greche, esprimono in modo sintetico la variazione del valore dell’opzione quando uno dei fattori varia di una unità, detta anche sensibilità del valore di un’opzione. Nella scuola italiana si chiamano:
Tabella delle greche
coefficienti
Prezzo sottostante
delta
Delta sul prezzo
gamma
Vita residua
theta
Volatilità
vega
Tasso di interesse
rho

La convenienza ad esercitare l'opzione [modifica]
A seconda della relazione fra prezzo di esercizio e prezzo di mercato le opzioni sono definite:
In the money quando il detentore avrebbe convenienza ad esercitare l’opzione se fosse alla scadenza
At the money quando il detentore è in posizione di indifferenza
Out the money quando il detentore non avrebbe convenienza ad esercitare l’opzione se fosse alla scadenza.
La convenienza è data dalla differenza fra prezzo di esercizio e prezzo di mercato ed è opposta in caso di put o call.
In forma tabellare si ha:
Tabella delle convenienze
Call
Put
Pe=Pm
At the money
At the money
PeIn the money
Out of the money
Pe>Pm
Out of the money
In the money
Principali tipologie di opzioni [modifica]
Opzioni ISOalfa [modifica]
L’ISOalfa (Individual stock option) è un’opzione su singoli titoli azionari di tipo americano. Prevede la consegna fisica dei titoli dopo cinque giorni dalla scadenza.
Sono negoziate all’IDEM e possono avere scadenza mensile o trimestrale (marzo, giugno, settembre e dicembre), In ogni seduta sono presenti le prime tre scadenze mensili e trimestrali.
Per ogni call e put sono negoziati almeno 9 prezzi di esercizio, di cui uno è at the money o vicino e almeno 4 per parte.
La scadenza è il terzo venerdì del mese.
Opzioni MIBo 30 [modifica]
Introdotta nel 1996 è negoziata all’IDEM.
L’opzione MIBo attribuisce all’acquirente la facoltà, dietro pagamento di un premio, di incassare a scadenza un somma determinata come prodotto fra il valore assegnato convenzionalmente ad ogni punto dell’indice (ora 2,5 euro) e la differenza con il valore dell’indice stabilito alla stipulazione del contratto (prezzo di esercizio) e il valore dell’indice alla scadenza dell’opzione.
Esiste sia l’opzione call che quella put. Le scadenze sono le stesse dell’ISOalfa con la stessa griglia di contrattazione (differenza di 500 punti base fra ogni elemento) e le medesime scadenze.
Opzioni Cap, Floor e Collar [modifica]
Cap, Floor e Collar sono opzioni regolate su OTC che hanno per oggetto tassi di interesse. Floor è un contratto con cui l’acquirente, dietro pagamento di un premio unico o rateale, acquista il diritto a ricevere dal venditore alla fine di ogni periodo di riferimento, un importo pari alla differenza del prodotto fra un capitale nozionale ad un tasso prefissato e un tasso variabile di mercato (LIBOR e altri). Cap è un contratto con cui l’acquirente, dietro pagamento di un premio unico o rateale, acquista il diritto a ricevere dal venditore alla fine di ogni periodo di riferimento, un importo pari alla differenza del prodotto fra un tasso variabile di mercato (LIBOR e altri) ad un capitale nozionale e quello ad un tasso prefissato, al contrario del Floor. Il collar è la combinazione fra cap e floor, dove i due contraenti sono coperti dall’evento a loro sfavorevole.

Opzioni esotiche [modifica]
Raramente vengono usate le semplici opzioni europee e americane (dette "plain vanilla"). Più sovente, si usano opzioni dalla struttura complessa, dette esotiche.
L'"esotismo" di questo tipo di opzioni è rappresentato da clausole aggiuntive che possono
valutare l'evoluzione della quotazione del titolo (opzioni path-dependant)
definirne alcuni limiti di validità.
La crescente complessità dei mercati finanziari ha portato a una proliferazione di questo tipo di strumenti. Rubinstein (1992) suggerisce l'individuazione di 11 possibili categorie, ma alla luce delle veloci dinamiche con cui si sviluppa il segmento, questa classificazione non può che essere parziale. Esistono le opzioni packages, le opzioni binarie, le opzioni sentiero dipendenti, le opzioni composte, le opzioni su più di un bene sottostante e molte altre ancora.
Un esempio di opzione esotica sentiero-dipendente è l'opzione asiatica, in cui il pay off dipende dalla media dei prezzi del sottostante nel periodo considerato. Per valutare le opzioni esotiche si possono seguire vari approcci. Per alcune classi di opzioni esotiche si riesce a scrivere una formula di valutazione in forma chiusa, ottenibile supponendo di operare in un mercato che in letteratura viene chiamato ambiente di Black–Scholes. Per altre categorie di opzioni esotiche neppure supponendo di operare nell’ambiente di Black–Scholes si riesce a calcolare il profitto atteso. In tali casi per la valutazione si deve ricorrere a metodi numerici, quali le tecniche di simulazione di tipo Monte Carlo e quasi Monte Carlo, la costruzione di alberi decisionali binari o la discretizzazione delle equazioni differenziali che regolano il prezzo delle opzioni.
Segue un succinto elenco di opzioni esotiche, con la loro definizione, senza pretesa di esaustività in quanto tale mercato è caratterizzato dalla frequentissima nascita di nuovi strumenti.

Opzioni asiatiche [modifica]
Con le opzioni asiatiche si intende valutare l'evoluzione del titolo in termini di media. Questa valutazione può essere fatta a livello di strike, eguagliando quest'ultimo alla media: in questo caso si parla di average strike options. In alternativa questa valutazione può essere fatta a livello termine con il quale si confronta lo strike: se infatti normalmente si confronta il prezzo di esercizio con il prezzo corrente del sottostante, è possibile sostituire quest'ultimo con la media dei prezzi; questo è il caso delle average rate options.
Associate alle opzioni asiatiche esistono una serie di clausole aggiuntive che determinano alcuni aspetti strumentali, come il tipo di media, se la media è pesata o meno, se il rilevamento è di tipo continuo o discreto.
Opzioni barriera [modifica]
A qualunque tipo di opzione possono essere aggiunte delle clausole barriera. Associato a un limite di prezzo (ovvero quando il sottostante attraversa, in salita o in discesa, una certa quotazione), si determina l'inizio o il termine della validità. Con una barriera di tipo in si intende determinare il momento in cui l'opzione inizia ad avere validità: ad esempio un'opzione down-and-in indica un'opzione che inizia a valere nel momento in cui il prezzo del sottostante scende sotto un certo valore. Viceversa un'opzione di tipo out.
Come nel caso precedente, clausole aggiuntive determinano il tipo di rilevamento che si fa sul valore del sottostante (rilevamento continuo o discreto).
Opzioni composte [modifica]
Un'opzione composta è una opzione scritta su un altro titolo derivato. Sono possibili tutte le combinazioni: put su put, put su call e via dicendo. Un tipo particolare è l'opzione chooser, in cui il sottoscrittore può determinare, se acquistare/vendere una call o una put. Un'opzione composta può avere naturalmente tutte le altre caratteristiche delle altre opzioni (europea/americana, barriera, asiatica etc.)
Opzioni binarie [modifica]
Un'opzione binaria ha la caratteristica di non valutare il guadagno in termini differenziali (ad esempio nel caso della call il guadagno può essere inteso come la differenza tra il valore di mercato e lo strike) ma il ricavo è fisso al verificarsi del superamento di un certo valore soglia (si incassa una quantità fissa di denaro purché il sottostante superi un certo valore).
Queste opzioni sono anche dette digitali.
Opzioni lookback [modifica]
Nelle opzioni lookback il valore del prezzo di esercizio è pari al massimo o al minimo (naturalmente dipende dal tipo di opzione) dei prezzi assunti dal sottostante nel periodo di validità dell'opzione stessa.
Opzioni Bermuda [modifica]
Nelle opzioni Bermuda l'esercizio è consentito solo in determinate date (ad esempio alcune swaptions) o durante specifici intervalli di tempo; esse rientrano nella categoria delle opzioni americane non standard.
Voci correlate [modifica]
Greche;
Delta (opzioni)
Gamma (opzioni)
Theta (opzioni)
Rho (opzioni)
Vega (opzioni)
Strumenti derivati
Triple witching day
Bibliografia [modifica]
(EN) - Paul Wilmott, Sam Howison, Jeff Dewynne - The Mathematics of Financial Derivatives: A Student Introduction - Cambridge University Press - ISBN 0521496993
(IT) - John C. Hull - FONDAMENTI DEI MERCATI DI FUTURES E OPZIONI - 5a edizione – maggio 2005 - Pearson Educational Italia (Prentice Hall)
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Opzione_%28finanza%29"

Vocaboli Opzioni

Intrinsic Value
ll valore di un?opzione si scompone in due componenti: l?intrinsic value (valore intrinseco) e il time value (valore temporale). L?intrinsic value rappresenta il beneficio finanziario che si ottiene se l'opzione viene esercitata immediatamente, riflettendo la differenza tra prezzo d'esercizio e prezzo di mercato dello strumento.
ISE
International Securities Exchange. Attivo dal 1999, l?ISE ? il primo mercato di opzioni su azioni USA sul quale gli scambi sono eseguiti in modalit? esclusivamente telematica.
LEAPS?
Le Long-Term Equity Anticipation Securities (LEAPS) sono opzioni (call e put) con scadenza dai 9 ai 24 mesi.
Leg
Nelle strategie che richiedono l?inserimento contemporaneo di pi? ordini, ogni leg (tradotto ?gamba?) rappresenta ciascun singolo ordine.
Lotto
Il lotto minimo di negoziazione definisce quante azioni sono controllate da un?unica opzione. La dimensione delle opzioni italiane varia per ogni titolo. La dimensione delle opzioni USA ? normalmente 100 azioni (acquistando un opzione si ha diritto di acquistare o vendere 100 azioni, ?vendendo? una opzione si ha l?impegno di acquistare o vendere 100 azioni).
Naked Option
Opzione venduta senza il possesso del titolo sottostante. La strategia prevede un alto rischio. Se il mercato non si muove nella direzione desiderata, il venditore dell?opzione sopporta una perdita teoricamente illimitata. Se il mercato si muove nella direzione desiderata il massimo profitto ottenibile ? pari all?ammontare del premio incassato.
NBBO
National Best Bid or Offer (NBBO) ? il miglior prezzo disponibile sui sei mercati esistenti negli USA.
Open Interest
Quantit? di opzioni acquistate sul mercato nel suo complesso e non ancora rivendute. L'operazione di acquisto di un contratto incrementa l'open interest, mentre l'operazione di vendita riduce l'open interest.
Out of the Money
Opzione il cui prezzo di esercizio ? meno favorevole rispetto al prezzo di mercato dell?azione sottostante. Se un?opzione ? out of the money il suo esercizio comporterebbe una perdita per il possessore. Un? opzione call ? out of the money quando il suo prezzo di esercizio ? pi? alto del prezzo di mercato del titolo sottostante. Un? opzione put ? out of the money quando il suo prezzo di esercizio ? minore del prezzo di mercato del titolo sottostante.
Premio
Importo pagato dall?acquirente di un?opzione per avere il diritto di acquistare o vendere determinati titoli. Il premio ? la massima perdita potenziale per l?acquirente. Il premio non ? restituibile a chi lo ha versato, sia che l'opzione venga esercitata o meno.
Prezzo Teorico
Valore di un'opzione calcolato mediante l?uso di formule matematiche le cui variabili sono il prezzo del titolo sottostante, il dividendo pagato dal titolo, i tassi di interesse, la volatilit? implicita dell?opzione e il numero di giorni alla scadenza del contratto. La formula Black-Scholes ? tra quelle maggiormente usate per il calcolo del prezzo teorico di un?opzione.
Put
Contratto con cui una parte acquista il diritto, ma non l'obbligo, di vendere un titolo (azione o indice azionario) ad un prezzo prefissato entro (oppure, se si tratta di opzioni del tipo ?European?, allo scadere di) una certa data prestabilita. Il diritto ? acquistato contro il pagamento di un premio all?altro contraente che si impegna ad acquistare il sottostante. Il premio rappresenta la perdita potenziale massima a cui va incontro chi acquista il diritto. L?opzione put ? acquistata da chi prevede che le quotazioni cresceranno. L?opzione put ? acquistata da chi ha una posizione ribassista nei confronti del mercato.
Rho
Fattore numerico che quantifica la variazione del prezzo di un? opzione al variare di un punto percentuale dei tassi di interesse.
Sottostante
Azioni o indici azionari acquistabili o vendibili tramite l?esercizio di un contratto di opzione.
Le opzioni sull? indice Mib 30 e sui singoli titoli azionari italiani sono negoziate sul mercato Idem della Borsa Italiana. Le opzioni sugli indici azionari e sulle azioni USA sono negoziate su sei mercati CBOE, ISE, Philadelphia, Pacific, Amex, e BOX.
Spread
Strategia di acquisto e vendita contemporanea di due opzioni call (Call Spread) o put (Put Spread) sul medesimo titolo ma aventi prezzi di esercizio diversi o aventi date di scadenza diverse (Calendar Spread). L?obiettivo delle strategie Spread ? la riduzione del premio pagato (Debit Spread) o la riduzione del rischio assunto (Credit Spread).
Straddle
Strategia che prevede l?acquisto di un opzione call e di un opzione put aventi stessa scadenza e prezzo di esercizio. Con questa strategia l?investitore si attende una variazione, al rialzo o al ribasso, nel prezzo dell?attivit? sottostante di ampiezza superiore alla somma dei due premi. A scadenza una delle due opzioni sar? in the money e sar? esercitata, comportando un profitto per l?investitore, mentre l?altra opzione sar? abbandonata.
Strangle
Strategia che prevede l?acquisto di un opzione call e di un opzione put aventi stessa scadenza e diverso prezzo di esercizio. Con questa strategia l?investitore si attende una variazione, al rialzo o al ribasso, nel prezzo dell?attivit? sottostante di ampiezza superiore alla somma dei due premi. A scadenza una delle due opzioni sar? in the money e sar? esercitata, comportando un profitto per l?investitore, mentre l?altra opzione sar? abbandonata.
Strike Price
Lo strike price ? il prezzo di esercizio, elemento predeterminato di ciascuna opzione. Esso indica il prezzo al quale l'investitore, esercitando l'opzione, compra o vende le azioni sottostanti, a seconda che sia in possesso di una call o una put.
Synthetic Position
Strategia di acquisto e vendita di opzioni che equivale in termini di potenziale di utile e di rischio all?acquisto dei titoli sottostanti. Questa strategia ? adottata dai market maker e trader professionisti che desiderano tutelare (hedge) gli investimenti effettuati tramite l?acquisto e/o vendita di opzioni.
Theta
Rapporto che quantifica la riduzione giornaliera del valore di un? opzione all?avvicinarsi della data di scadenza. Esprime il tasso di erosione del valore dell?opzione causata dall?avvicinarsi della data di scadenza. Il fattore Theta assume valori sempre pi? elevati con l?avvicinarsi della data di scadenza.
Time Value
ll valore di un?opzione si scompone in due componenti: l?Intrinsic Value (valore intrinseco) e il Time Value (valore temporale). ll Time Value ? pari alla differenza tra il prezzo di mercato e il valore intrinseco dell?opzione. Rappresenta quanto un investitore ? disposto a pagare oltre il valore intrinseco. Esprime la probabilit? che l?opzione generi un profitto prima della scadenza. Il Time Value decresce all?avvicinarsi della data di scadenza per l?esercizio.
Vega
Fattore numerico che quantifica la variazione del prezzo di un? opzione al variare della volatilit? del titolo azionario sottostante. Un?opzione con scadenza lunga sar? pi? esposta a variazioni nei prezzi del titolo sottostante e avr?, quindi, un Vega pi? elevato di un?opzione con minore durata.
Volatilit?
Misura della varianza del prezzo di una attivit? finanziaria osservata in un periodo di tempo. La volatilit? ? un indicatore del rischio associato all'attivit? finanziaria sottostante. E? funzione dell?ampiezza delle fluttuazioni del prezzo di un titolo in un certo intervallo di tempo.

In the money

Opzione il cui prezzo di esercizio ? pi? favorevole rispetto al prezzo di mercato dell?azione sottostante. Se un?opzione ? in the money il suo esercizio comporta un profitto per il possessore. Un? opzione call ? in the money quando il suo prezzo di esercizio ? pi? basso del prezzo di mercato del titolo sottostante. Un? opzione put ? in the money quando il suo prezzo di esercizio ? pi? elevato del prezzo di mercato del titolo sottostante.

Expiration Date

Data oltre la quale non ? pi? possibile esercitare l'opzione. In questa data, tutte le opzioni acquistate dagli investitori retail sui mercati USA e ?in the money? (cio? il cui prezzo di esercizio ? pi? favorevole rispetto al prezzo di mercato di quel giorno del relativo sottostante) per oltre 75 centesimi di dollaro sono automaticamente esercitate.

European Option

Opzione che consente di acquistare (call) o vendere (put) il titolo sottostante solo allo scadere di una data prestabilita. Le opzioni sugli indici azionari (ad eccezione delle opzioni sull?indice OEX) sono del tipo ?European?. Le American Option sono opzioni che consentono di acquistare (call) o vendere (put) il titolo sottostante entro una data prestabilita. Le opzioni su azioni sono del tipo ?American?.

Delta

Fattore numerico che quantifica la variazione del premio in rapporto alla variazione del prezzo dell'attivit? sottostante. Quantifica quanto varia il premio al variare del valore dell?azione sottostante.

Covered Call

Strategia che prevede l?investimento tradizionale su un titolo azionario e l?incasso di un premio per la vendita di un?opzione call sul medesimo titolo. Si ottiene l?utile massimo quando il prezzo delle azioni sottostanti rimane invariato.

Condor Spread

Strategia che prevede un utile ed un rischio limitato mediante la compravendita di 4 opzioni con 4 prezzi di esercizio diversi. La strategia ? realizzabile sia con sole opzioni call che con sole opzioni put: acquisto di una opzione call (put) con prezzo di esercizio basso, vendita di due opzioni call (put) con prezzi di esercizio intermedi diversi tra loro, acquisto di una opzione call (put) con prezzo di esercizio pi? alto.

Chain

Elenco dei prezzi di tutte le opzioni relative allo stesso titolo sottostante ordinate per classe (call o put), data di scadenza, e prezzo di esercizio.

CBOE

Chicago Board Options Exchange. Attivo dal 1973, Il CBOE ? il primo mercato per volumi scambiati sulle opzioni su azioni e su indici azionari USA.

Call

Contratto con cui una parte acquista il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare un titolo (azione o indice azionario) ad un prezzo prefissato entro (oppure, se si tratta di opzioni del tipo ?European?, allo scadere di) una certa data prestabilita. Il diritto ? acquistato contro il pagamento di un premio all?altro contraente (comunemente detto ?venditore?) che si impegna a vendere il sottostante se l?acquirente lo richiede. Il premio rappresenta la perdita potenziale massima a cui va incontro chi acquista il diritto. L?opzione call ? acquistata da chi prevede che le quotazioni cresceranno.

Butterfly Spread

Strategia che prevede un utile ed un rischio limitato mediante la compravendita di 4 opzioni con 3 prezzi di esercizio diversi. La strategia ? realizzabile sia con sole opzioni call che con sole opzioni put: acquisto di una opzione call (put) con prezzo di esercizio basso, vendita di due opzioni call (put) con prezzo di esercizio intermedio, acquisto di una opzione call (put) con prezzo di esercizio pi? alto.

BOX

Boston Options Exchange. Operativo dal febbraio 2004, il BOX ? uno dei sei mercati USA sui quali sono negoziate le opzioni su azioni.

Black-Scholes Model

Formula matematica realizzata da due professori dell?Universit? di Chicago nel 1973. Calcola il valore teorico di un opzione in base al valore ed alla volatilit? del titolo sottostante, ai dividendi distribuiti, ai tassi di interesse, ed al numero di giorni rimasti prima della scadenza dell?opzione.

At the money

Opzione il cui prezzo di esercizio (strike price) ? uguale al prezzo di mercato dell'azione o indice azionario sottostante. Se lo strike price di una opzione ? uguale al prezzo di mercato del sottostante, il detentore non ha generalmente interesse ad esercitare il diritto e subir? la perdita del premio.

American Option

Opzione che consente di acquistare (call) o vendere (put) il titolo sottostante entro una data prestabilita. Le European Option sono invece opzioni che consentono di acquistare (call) o vendere (put) il titolo sottostante allo scadere di una data prestabilita. Le opzioni su azioni sono del tipo ?American?, mentre le opzioni sugli indici azionari (ad eccezione delle opzioni sull?indice OEX) sono del tipo ?European?.

Il calendar spread

Sono felice di inaugurare questa collaborazione con Trading Professionale presentando una delle strategie più semplici nell'ambito della operatività con le opzioni: il calendar spread. Per chi fosse "a digiuno", basta dire che si tratta di una strategia che non richiede un controllo stretto (adatta a chi fa trading part time, per intenderci), su una finestra temporale di alcune settimane (dall'apertura alla chiusura della posizione), e che punta sulla stazionarietà del titolo azionario su cui le opzioni sono derivate (in sostanza va in profitto se il titolo non si muove troppo entro una certa data). Presentata così, considerando che per la maggior parte del tempo molti titoli si muovono in laterale, e che il profilo rischio/rendimento è di solito molto favorevole, sembrerebbe una strategia meravigliosa… ed in effetti lo è! Credo che il portafoglio di un trader che voglia vivere facendo questo mestiere dovrebbe contenere sistematicamente almeno una cinquantina di strategie simili ogni mese, su diversi sottostanti, per stabilizzare un flusso costante di profitti derivanti da posizioni che non richiedono troppi aggiustamenti o "manutenzione".
Tecnicamente il calendar spread si origina dalla combinazione di una opzione acquistata e di una opzione venduta, con lo stesso strike, ma con la scadenza su un diverso mese. Le uniche condizioni a cui prestare attenzione per portare la posizione in guadagno sono che il titolo non si muova troppo (che resti attorno allo strike scelto per costruire la strategia, magari perché abbiamo riconosciuto una figura di channeling), che l'opzione che andiamo a comprare sia sottovalutata e quella che andiamo a vendere sia sopravvalutata (si ricerca quello che in gergo viene chiamato "calendar skew" favorevole), che la volatilità implicita dell'opzione acquistata non sia troppo elevata (cioè, sempre in gergo, che non si trovi nei percentili più alti). Se tutto è in regola, non resta che sedersi ed aspettare il passare del tempo... Il prezzo dell'opzione venduta sarà caratterizzato da un decadimento temporale molto più veloce di quello dell'opzione acquistata, arrivando così a scadenza dell'opzione venduta (che è quella che scade per prima) a ritrovarci fra le mani una opzione, che abbiamo acquistato, che paragonata a quella che abbiamo venduto ha ritenuto maggior valore. Tecnicamente, si dice che questa posizione, quando costruita, è Delta neutral, long Vega, long Theta, e Short Gamma… l'unico rischio che si corre è trovarsi in presenza di un titolo sottostante che "scappa" improvvisamente, o di un crollo della volatilità implicita dell'opzione acquistata (soprattutto se la differenza in mesi fra le due opzioni dovesse essere molto significativa).
Un'operazione reale, aperta l'11 giugno 2007 e chiusa il 28 giugno 2007, sul titolo PDLI, e qualche videata dovrebbero chiarire meglio come funziona questa strategia. Graficamente PDLI non si trovava proprio nelle condizioni migliori di lateralità: a quota 25, usciva da una forte correzione, e sembrava avviato verso un trend ribassista dopo avere rotto due medie (20 e 40) e raggiunto, bucandola, la Bollinger inferiore. Un vecchio massimo relativo a 23,30 avrebbe potuto fungere da supporto, su cui poi il titolo effettivamente è rimbalzato (per tornare a quota 24) il giorno che la posizione è stata chiusa. Scorrendo rapidamente le news su questo titolo, non emergevano eventi particolari in grado di fungere da catalizzatori: giusto un paio di appuntamenti (fra cui un meeting annuale delle aziende del settore farmaceutico) da monitorare nei giorni successivi.
La principale motivazione che ha portato all'apertura delle posizioni descritte di seguito era il significativo skew di volatilità fra le opzioni acquistate (sottovalutate) e quelle vendute (sopravvalutate).
La figura che segue mostra l'unione di due diverse posizioni calendar spread, in tutto e per tutto simili a quella che vi ho appena descritto: quattro calendar spread realizzati con le opzioni put e quattro calendar spread realizzati con le opzioni call, sullo stesso strike (25, che è il livello a cui si trovava il titolo) con, in entrambi, le opzioni vendute con scadenza a luglio 2007 e quelle acquistate con scadenza ad agosto 2007.
L'entry debit (il costo della posizione) è di 240 dollari (una posizione che dovrebbe essere alla portata del portafoglio di qualunque trader…) con un profitto massimo di 766 dollari: il profitto teorico massimo sarebbe quindi del 319% se il titolo (PDLI) alla scadenza della prima opzione (il 20 luglio 2007) si trovasse a quota 25. Sotto alla prima maschera riassuntiva di ciascuna "gamba" del calendar, potete vedere il grafico del titolo PDLI ed accanto il grafico Profit/Loss della Strategia calendar spread (ed il suo andamento al passare del tempo).

La posizione, così costruita, sembra interessante, e può meritarsi di finire dentro al gruppo di quella cinquantina di posizioni individuate quasi tutti i mesi che "stabilizzano" i ricavi del trader; non aspettatevi dei "fuoricampo" con queste strategie… comprare qualcosa che vale 50 per ritrovarsela fra le mani dopo pochi giorni che vale 1.000 è qualcosa che succede con frequenze non proprio significative e su opzioni "secche", non su strategie che invece hanno l'obiettivo di stabilizzare le performance controllando il rischio.
Come vedrete fra poco, la posizione è stata integralmente liquidata prima della sua naturale scadenza perché giunta a maturare un profitto del 100%; l'unica regola di money managemet applicata è stata quella di uscire dalla posizione a fronte di una perdita del 50% dell'entry debit, e liquidarla (parzialmente o completamente) al raggiungimento di un profitto del 100%... molto banale e sicuramente migliorabile o personalizzabile in base ai propri gusti. Personalmente quando mi trovo a raddoppiare il capitale investito dopo un paio di settimane di solito chiudo la posizione senza aspettare che scadano le opzioni vendute (tanto più che in questo caso mancavano ancora più di venti giorni), poi cerco un'altra operazione per rimpiazzare quella appena chiusa.
Questa la videata della mia piattaforma di trading l'11 giugno 2007, in cui si vedono gli eseguiti quando è stata aperta: la perdita iniziale di 3 dollari in rosso per ognuna della gambe è dovuta alle commissioni pagate (0,75 dollari per contratto). Gli eseguiti spuntati sono invece stati più favorevoli di quelli previsti nell'analisi preliminare della posizione: 228 dollari di entry debit invece dei 240 prospettati.

In questa videata si vede l'attimo prima della chiusura della posizione il 28 giugno 2007 (…ero in ferie, al mare) con la posizione in guadagno di 208 dollari che è stata liquidata integralmente con un ritorno del 90% del capitale investito. Qualora le cose fossero davvero andate male (pensate davvero al peggio…) tutto ciò che stavamo rischiando era l'entry debit di 228 dollari.
Se osservate il valore del titolo, all'atto dell'apertura era di 25,18 dollari mentre alla chiusura della posizione di 24,05 dollari si è mosso contro di noi, ma non abbastanza per rovinarci la giornata.

Questo è come graficamente appariva il titolo nel mese di giugno (con le frecce ad indicare l'entrata e l'uscita dalla posizione).

Restare in posizione fino a fine luglio, con il titolo a chiudere sempre sui livelli intorno a 25, avrebbe portato a profitti vicini a quelli prospettati dall'analisi (319%), ma avrebbe implicato scommettere sulla stabilità, per altri venti giorni, del sottostante. Il mercato offre decine e decine di opportunità di trading simili a questa tutti i giorni: perché tirare la corda quando l'obiettivo è la stabilità?
Buon trading a tutti.